sabato 1 agosto 2009

Pensieri sparsi: una casa da sogno!



Già nel nostro precedente post sul diritto a costruirsi la propria casa, avevamo introdotto l'argomento. Adesso è il momento di approfondire quello che in U.S.A. è già diventato un movimento, il movimento delle tiny houses.
Guardatevi questo video del produttore di queste mini case e visitate il suo sito su www.tumbleweedhouses.com , e poi diteci se sono o non sono case...da sogno!

In Italia c'è stato un timido tentativo di fare qualcosa di simile qualche anno fa ma al momento, per quanto ne sappiamo,vivere con la propria casetta ecologica su ruote resta un miraggio. Eppure...bassissimo impatto ecologico, un'estetica gradevole in grado di integrarsi ovunque con il paesaggio, costi di gestione e manutenzione irrisori e massima libertà alla portata di tutti! Davvero un sogno o chissà, forse, una realtà?

Pensieri sparsi: Una "ricetta" per questo momento di crisi...


E ricordo mia madre che diceva:"Andrà tutto bene, ce la faremo. Abbiamo un orto. Posso fare tutte le sere quel magnifico sformato". "Yuk!" dicevamo tutti noi. Cavoli e pane e acqua. E riempie! Si espande nello stomaco, e non senti mai fame... Mia madre che era davvero un po' matta, trovava sempre qualcosa da vendere, e allora noi tornavamo a casa aspettandoci di trovare pane e cavoli e invece trovavamo un banchetto meraviglioso. Mio padre diceva: "Cosa succede...sei ammattita?". E lei rispondeva: "No! Il momento in cui abbiamo bisogno di allegria è adesso". Allora ci mettevamo a tavola e ci abbuffavamo.

Il solito grande Leonardo Buscaglia non cessa di meravigliarci.
In una situazione di crisi economica, di disagio quotidiano, di famiglia in ristrettezze finanziarie ecco la sua ricetta: Premiatevi, e fatelo adesso,perchè lo meritate!
Al diavolo la crisi! Siamo dei magnifici esseri umani, anche se con "le toppe al sedere" e la nostra magnificenza deve essere onorata a prescindere da qualsivoglia crisi e recessione.
E un nostro diritto!
Scacciamo la paura con la gioia, facciamo un banchetto sontuoso al posto del menù da austerity, una vacanza di sei mesi durante la cassintegrazione!
Spiazziamo le nostre ragionevoli preoccupazioni con i nostri matti sogni, funziona!

Pensieri sparsi: Piccole meditazioni



Una delle sensazioni più profonde che si possono sperimentare meditando è il senso di appartenenza all'Universo, sentirsi parte del tutto.
Questa meditazione cerca di aiutarci a riconnetterci con gli elementi naturali, ad esplorarli perché anche noi siamo siamo fatti di quegli stessi semplici ma preziosi elementi...

Radicarsi

Rilassatevi, chiudete gli occhi ed osservate il vostro respiro...
Immaginatevi seduti vicino ad un ruscello in aperta campagna mentre vi godete la pace, la qiuete, il panorama e la bella giornata di sole...
Pausa
Dopo qualche momento appare un uccellino. "Vieni con me e ti mostrerò com'è vivere nell'aria".
Vai con l'uccellino, vola dovunque ti porti: nella sua casa, dai suoi amici...Osserva il mondo con gli occhi dell'uccellino senti il vento, la pioggia, la nebbia...
Sperimenta il piacere ed il pericolo di essere una creatura dell'aria..
Pausa
Ritorna nel luogo di partenza...l'uccellino vola via ed ecco avvicinarsi una creatura marina. "Vieni con me e ti mostrerò com'è vivere nell'acqua". Segui la creatura ovunque ti conduca...guarda il mondo con i suoi occhi. Senti le onde, le tempeste, le quiete notti di luna piena. Sperimenta la gioia ed il pericolo di essere una creatura dell'acqua.
Pausa
Ancora una volta rientra, la creatura si allontana, ma subito si avvicina un essere che vive del fuoco. "Vieni con me e ti mostrerò com'è vivere nel fuoco". Vai con questo essere ovunque ti porti. Osserva il mondo dal punto di vista del fuoco, senti il calore, la forza, il potere di purificare e di distruggere, l'energia, la sorgente di grandi intuizioni. Sperimenta la gioia e il pericolo di essere una creatura di fuoco.
Pausa
E ancora una volta ritorni e subito compare una piccola creatura della terra.
"Vieni con me e ti mostrerò com'è vivere sulla e dentro la terra."
Seguila, condividi la sua vita, viaggia nella profondità della terra o sulla sua superficie, ascolta il suono dei cristalli, il battito del cuore della terra...fai esperienza della bellezza e della pericolosità di vivere come una creatura fatta di terra.
Pausa
Adesso rientra nel luogo di partenza e mentre siedi con tranquillità, ricorda...sembra che tutte le creature che hai incontrato si stiano avvicinando per salutarti.
L'uccellino vola e si ferma sull'erba vicino ai tuoi piedi lasciando cadere qualcosa. La creatura dell'acqua salta fuori dal ruscello sfiora la tua mano e vi lascia il suo dono. La creatura del fuoco improvvisamente ti offre un calore particolare. E la piccola creatura di terra porta con sé il simbolo della terra di cui hai più bisogno, te lo lascia e scompare.
Concediti un po' di tempo per esaminare questi doni...
Pausa
Sembra che ora si sia stabilita una comunicazione. Il sole risplende, la brezza canta, il ruscello gorgoglia..."Noi siamo te e tu sei noi. Lascia scorrere l'energia dentro di te così potremo crescere insieme"...Sperimenta l'essere parte del tutto...
Pausa
Lentamente e delicatamente riprendi contatto con la vita reale...apri gli occhi stiracchiati e porta con te i doni che hai ricevuto e che ti accompagneranno giorno dopo giorno...

Questa meditazione è più lunga, per quando abbiamo un pò più di tempo.
Un suggerimento...Può essere interessante dedicarsi anche a fissare ciò che è emerso attraverso un disegno...dai sì liberiamo la nostra creatività!!

da "I close my eyes and see" Dorothy Lewis, Findhorn press

Pensieri sparsi: Buona Domenica!


La musica di G.M.Testa batte il tempo di questa domenica di Luglio davvero benedetta. Il piccolo terrazzo immerso nel blu è pronto per una prima colazione che profuma di pane fatto in casa e di biscotti alla cannella... Una brezza leggera fa apprezzare ancora di più il bel tempo...
Quattro donne fantastiche sono ritornate su su verso il grande lago del nord (a presto!)altri amici si sono appena svegliati...
Buona Domenica a tutti voi, a tutti voi che vi meritate un milione di domeniche così!

Pensieri sparsi: Piccole meditazioni





Quando cominciamo a meditare, o a fare visualizzazioni, una delle maggiori difficoltà è l'incapacità di restare focalizzati...quindi, oggi vi propongo una pratica per esercitarsi in ogni momento della giornata...in fondo, aldilà della meditazione, prendersi un po' di tempo per osservare con attenzione è qualcosa che non facciamo così spesso...e chissà quante occasioni meravigliose e stupefacenti ci perdiamo!
Quindi prendiamoci nella giornata dei momenti per focalizzarci sul respiro, una pianta, una candela o una persona, o...Cominciamo con due minuti, vi sorprenderete di quanto lunghi siano due minuti!!
Se ci distraiamo durante i due minuti...via, ricominciamo...

Fermarsi, ascoltare, osservare, essere lì, è meditazione.
Quanto spesso ci capita di farlo?

Proviamo, proviamo, proviamo...

Pensieri sparsi : Piccole meditazioni



Ecco un’altra isola dove rifugiarsi, rinfrescarsi, rigenerarsi durante questa settimana!

Le distese di edera

Siediti in silenzio, osserva il tuo respiro, dentro fuori, dentro fuori, finché non ti senti calmo, rilassato e pronto per cominciare.
(Pausa)

E’ un caldo giorno pieno di sole, è luglio inoltrato, il cielo è blu, le nuvole alte, la brezza leggera.
Sei da solo, pronto a fare una passeggiata nella brughiera. Il sentiero è asciutto e sabbioso. In lontananza puoi vedere ondate di aria calda alzarsi da terra. Un’allodola gorgheggia sopra di te, alcune pecore brucano e ti trovi circondato dall’erika, un mare rosa, fucsia e violetto che sprigiona un profumo intenso che ti avvolge.
(Pausa)

Il sentiero ti porta verso un ruscello, l’acqua trasparente scorre sulle rocce scure. Ti togli i sandali e ti siedi, immergi i piedi nell’acqua fresca. Il sole è alle tue spalle, ogni tanto una brezzettina scompiglia i tuoi capelli...ti senti pieno e appagato...semplicemente SEI.
(Pausa)

Senti gli insetti ronzare …una pecora bela, l’allodola torna a gorgheggiare e si allontana…torna il silenzio, riesci a percepire il tuo respiro. Cerca di scendere in profondità…percepisci il battito del tuo cuore. Adesso, senza sentirlo realmente, percepisci il battito del cuore degli insetti, della pecora, dell’allodola…
Senti il ritmo della corrente, delle pietre percepisci il grande ritmo dell’universo.
Sei immerso nella quiete, ascolta, senti...anche l’erika, il cui spirito si manifesta attraverso un’esplosione di profumo, contribuisce a farti sentire parte del Tutto.
Il cuore dell’universo trova spazio dentro te…
(Pausa)

E’ ora di tornare a casa. Ti rimetti i sandali, torni verso casa, ti godi il fruscio
dei cespugli di erika. Ti ricordi…
(Pausa)
Ora rientri lentamente da quel piacevole luogo, nella stanza dove ti trovi. Stiracchiati, apri gli occhi, e rientra nella vita ordinaria con un senso di rinnovamento…

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero cinque...


Proseguiamo in quello che chiamerei un esercizio di psicosintesi sociale, ovvero sognare, immaginare un nuovo illuminismo, un Nuovo Contratto Sociale dei Diritti, osare l'impossibile e reclamarlo apertamente. E, nei nostri limiti, mettere in pratica qui e ora ciò che un giorno, così ci auspichiamo, verrà sancito per legge.
Dunque proseguendo, arriviamo al quinto diritto. Paolo Barnard, che ricordiamo è l'ispiratore di questo approccio socio-politico davvero radicale, introduce lo stesso diritto chiamandolo il "Diritto a non essere poveri. Cioè l'indigenza dichiarata illegale, come il furto, che si trasforma nel dovere di chi ha tanto di ridistribuire a chi ha meno".
Mi piace molto la sua formulazione.
Potremmo anche esprimerlo, in maniera meno solenne, come il diritto ad un reddito di sussistenza. Dove con questo termine intendo che ogni persona abbia il diritto di ricevere quanto necessario per coprire le proprie necessità di base: cibo, casa, salute.
Molti temono in questo modo una passivizzazione del cittadino. Non sono affatto d'accordo. Non è certo l'angoscia da mutuo o da scoperto di conto corrente a renderci attivi. Anzi, la possibilità di non essere assillati per quello che dovrebbe esserci naturalmente garantito, ovvero una condizione di basilare sussistenza, libererà in ognuna ed ognuno di noi incredibili spazi creativi e, socialmente parlando, produttivi.
A differenza dei precedenti diritti, è più difficile attuare il quinto in attesa del suo riconoscimento legale: dovrebbe essere lo Stato a garantirlo ma se così, ancora, non è?
Beh, potremmo iniziare a ridurre le nostre necessità, a sperimentare già adesso uno stile di vita basilare, di sussistenza, foss'anche per un periodo di tempo limitato.
Magari potremmo prenderci qualche mese da passare in zone dove sia possibile vivere con meno soldi (non solo alle Filippine, anche in Italia, basta allontanarci un pò dalla follia cittadina). Potremmo insomma tradurre ed attualizzare questo quinto diritto col concetto di decrescita. Scoprire che con meno, a volte con molto meno, a volte con incredibilmente meno, si può vivere meglio, molto meglio, incredibilmente meglio!
E prenderci gusto.
Provare per credere...

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero quattro...


Non credo che un Nuovo Contratto Sociale dovrebbe contenere molti diritti, o almeno io non riesco ad immaginarne molti di più di quelli basilari visti fin qua.
Ancora qualcuno però, riesco a sognarlo.
Come il diritto alla libertà di scelta terapeutica.
Dalla culla alla tomba!
Mentre adesso la dittatura medico-legale ci impone il proprio controllo dalla gravidanza su su fino all'alimentazione forzata di corpi ormai esanimi.
Ma ci pensate? Non siamo più padroni di decidere come nascere, come curarci, come morire. Che ne è della nostra libertà e dignità di esseri umani?
Allora sogniamo che ognuno di noi abbia la possibilità di gestire la propria salute come meglio crede e che nessun supposto superiore medico "ufficiale" possa permettersi più di definire ciarlatano chi semplicemente adotta altri sistemi terapeutici.
Riconosciamo nuovamente alla comunità la capacità di riconoscere un buon terapeuta da uno mediocre.
Riappropriamoci dei nostri corpi!
Che ognuno possa, per legge, diventare medico di se stesso. Possa per legge, scegliere se, come o da chi farsi curare.
Anche per questo quarto nuovo e dirompente diritto, esiste già qui e ora la possibilità di mettere in pratica quello che forse ci sarà legalmente riconosciuto fra molti anni.
Nel nostro privato possiamo già scegliere di assumere o non assumere certi farmaci, di seguire una dieta salutare piutosto che una nociva, di optare per un parto naturale invece che per un parto da incubo, di non vaccinare i nostri figli con vaccini che sono semplicemente il frutto di ministri corrotti...
Più difficile gestire il momento e le modalità della nostra morte o altri particolari procedure terapeutiche, specialmente se siamo ospedalizzati.
Ma nessuno ci obbliga ad ospedalizzarci no?
Ivan Illich, uno dei più grandi pensatori del secolo scorso, autore fra l'altro di "Nemesi Medica", dichiarava apertamente che preferiva farsi curare dai propri amici.
E voi?

Pensieri sparsi: Sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero tre...



Eccoci al terzo di quelli che abbiamo chiamato i nuovi e dirompenti diritti dell’essere umano del ventunesimo secolo. Diritti da sognare e da formulare adesso, auspicando un loro riconoscimento purtroppo posteriore… Ma anche diritti da vivere qui e ora, forse con qualche difficoltà o compromesso in più che se fossero sanciti per legge certo, ma comunque con la possibilità di farlo!
Come i precedenti anche questo diritto che sogno non è affatto una novità, è invece vecchio come il mondo,come la Terra ed infatti proprio di questo si tratta: del diritto alla Terra!
Sogno il diritto per ogni essere umano di poter ricevere in custodia un pezzo di terra da coltivare. Non penso ad un appezzamento tale da garantire l’autosufficienza, di vaste dimensioni, no, penso che non tutti potremmo o dovremmo diventare agricoltori. Ma penso che ognuno potrebbe attuare una delle tante forme di orticultura illuminate (quelle nella quali l’orto non vuole l’uomo morto, per intenderci…) e scoprirsi così in grado di provvedere con semplicità e poco sforzo alla propria provvista di verdure belle, fragranti, mature e sane. Sapere che vada come vada, posso addormentarmi la sera con la soddisfazione di aver messo sul tavolo un cibo frutto di quel rapporto di cura e di dono che caratterizza un’agricoltura dal volto umano.
E’ dai tempi dei tempi che aspettiamo una riforma agraria… E’ allora il momento di reclamare il nostro diritto ad un fazzoletto di questo pianeta che non dovrebbe appartenere in esclusiva a nessuno, si un fazzoletto di poche centinaia di metri quadri sarà sufficiente.
Again, come al solito, in attesa di una società umana degna di questo nome, possiamo iniziare ad attivarci qui e ora: con gli orti comunali, con gli orti sociali, o appoggiandosi a qualche amico contadino, o acquistando o affittandoci il nostro spicchio di paradiso…
A VillaVillaColle ci stiamo attivando e voi, cosa ci raccontate?

Pensieri sparsi: piccole meditazioni



Eccoci di nuovo al fine settimana...è il momento in cui possiamo dedicare un pochino più di tempo a noi stessi, anche per rigenerarci...
Le meditazioni che vi propongo, però, sono abbastanza brevi perciò possiamo utilizzarle in ogni momento della giornata, della settimana, anche nella pausa pranzo...se ogni settimana ne portiamo una con noi, magari in tasca o nel portafoglio, potremmo scoprire di aver voglia di respirare per qualche minuto durante la pausa caffè rievocando le immagini e le sensazioni di quella visualizzazione e poi riprendere la nostra attività...ogni occasione è buona per nutrire le nostre energie...carpe diem!!

In riva al mare

Immagina di camminare lungo una spiaggia deserta, deserta a parte i gabbiani e il sole e il vento e le dune. Goditi il paesaggio, i profumi, i colori...
(Pausa)
Avvicinati alla riva del mare, guarda le onde, sono quiete oggi, vanno e vengono infrengendosi sulla sabbia, avanti e indietro...cerca di seguire il ritmo delle onde con il tuo respiro...
(Pausa)
L'acqua sfiora i tuoi piedi è fredda e trasparente. Mentre cammini lasci le tue impronte, le piccole onde si infrangono sulle tue gambe...
(Pausa)
Ora il sole, il vento, la calma ti accompagnano lungo la spiaggia fino alle dune dove trovi un luogo dove puoi sdraiarti senza essere sorpreso dall'alta marea...
Disteso chiudi gli occhi, il sole riscalda il tuo volto, la sabbia tiepida ti avvolge facendoti sentire sicuro e ti metti ad ascoltare...Ascolti il suono del mare, i versi dei gabbiani, il frusciare dei fili d'erba sulle dune. Riesci perfino ad immaginare di poter udire il suono della sabbia intorno a te come se facesse da eco al suono del tuo respiro. E ti acquieti, ti senti accettato e accettante, riappacificato, ti senti parte del grande ritmo dell'Universo.
(Pausa)
Adesso lentamente torna da questo spazio di quiete, porta con te il rilassamento e il senso di appartenenza al Tutto che hai appena sperimentato...

Pensieri sparsi: VillaVillaColle!


Rieccoci qua! A VillaVillaColle in questi giorni c'è stato un gran movimento, amici e amiche che non vedevamo da tanto tempo sono venuti a trovarci, che bello! Ospiti barattanti che vanno e che vengono, tante belle persone creative, incontri che arricchiscono, che fanno bene...
Ieri abbiamo visto pure i delfini che saltavano davanti alla spiaggia!
Insomma è un'estate che è partita davvero bene... speriamo che possa essere lo stesso per tutte e tutti voi che contnuate a leggerci anche con il gran caldo.
Un abbraccione a voi da tutta VillaVillaColle, Buona Vita!!!

Pensieri sparsi: Sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero due…




Ed eccoci al secondo diritto sognato…
La casa! Sempre per citare il Nostro, quel “luogo sacro appartenente a me”, uno “spazio sacro dove abitare”.
Non penso adesso al diritto all’avere una casa, tipo accesso alle case popolari per intenderci, quanto alla possibilità di costruirsi la propria casa.
Questo si è un diritto dirompente, nella sua banale semplicità. Perché non abbiamo più la possibilità di costruirci una casa?
Perché non posso ripulire un pezzettino di terreno e, da solo o aiutato dagli amici, dai vicini, costruirmi la mia casetta?
Se questo diritto basilare fosse sancito per legge, avremmo finalmente un’architettura a basso impatto, i soldi che non bastano mai neanche per uno squallido monolocale avanzerebbero per una casetta autoprodotta, ognuno potrebbe esprimere la propria creatività, incrementare la propria autostima, dar vita al proprio sogno nel costruirsi il nido, …
Vincolare l’autocostruzione all’utilizzo di materiali naturali, riciclabili, vincolarla in quanto a misure, a impatto estetico-paessagistico, rendere disponibile ai cittadini un’ABC delle costruzioni sicure… e poi restituire ai cittadini una libertà che è appartenuta loro dai tempi dei tempi!
Non è utopia, in molte parti del mondo è qualcosa di assolutamente normale.
Nel Bel Paese, invece, dove i partiti del cemento continuano ad avere la maggioranza, il cittadino non può neanche costruire una casetta per gli attrezzi, pena la denuncia per abusi edilizi ed un mare di sventure, mentre gli speculatori immobiliari, a braccetto con mafiosi e politici, coprono di cemento e di vergogna quella che soltanto prima degli anni ’50 era una penisola meravigliosa. 150.000 ettari della bella Italia vengono urbanizzati ogni anno, 1 milione e cinquecentomila metri quadri, ogni anno!
Comunque, mentre ci abituiamo a sognare e formulare questi nuovi diritti, è bene sapere che esistono già adesso delle alternative abitative che escono dal classico mercato immobiliare delle vendite e degli affitti o dal circuito dell’assegnazione di alloggi popolari.
Sto pensando alle case mobili, alle tende tipo yurt, ai camper autoprodotti, alle house-boat, ai camping residenziali, agli annessi agricoli ristrutturabili…insomma a tutte quelle possibilità che forse non andranno bene per tutti ma che potrebbero già, qui e ora, rappresentare un’alternativa al normale stato delle cose. Se vinciamo l’idea di sentirci nomadi forzati, squatter controvoglia, hippies anacronistici, potremmo accorgerci che abbiamo ancora piccoli spazi di libertà, libertà di vivere, di abitare, di riappropriarci del nostro luogo sacro, della nostra CASA!

Pensieri sparsi: piccole meditazioni II





Immergersi nella natura

La natura è semplice e complessa allo stesso tempo, è sorprendente, vitale, è una sorgente di ispirazione, come noi, che ne siamo parte e che dipendiamo da lei...ritrovando una connessione con essa, possiamo ricontattare anche la nostra natura profonda, le nostre energie sopite, riappacificarci, creare uno spazio dove lasciar sgorgare la nostra sorgente interiore...ricordarci di noi!

Concedetevi qualche momento per entrare in uno spazio di silenzio. Fate un respiro profondo e quando espirate lasciate andare. Un altro respiro e lasciate andare. Un terzo respiro e permettetevi di essere calmi, rilassati...
State passeggiando in aperta campagna. E' un giorno di primavera, il cielo è azzurro attraversato da qualche nuvola bianca...sei solo a godere di questa atmosfera...
(Pausa)
Ti fermi per sdraiarti in una bella radura vicino ad un ruscello,tutto è calmo, sicuro e senti di appartenere a quel luogo. Nulla ti spaventa di quel luogo, com'è possibile? I conigli giocano dietro di te, uno scoiattolo si avvicina per osservarti , gli uccellini vanno evengono, e una farfalla si appoggia sul tuo ginocchio. In questo luogo, al centro di te stesso, non c'è paura, né dolore, né divisione nella tua vita... Quindi sprofonda nella tranquillità, con gli uccelli e gli animali e il ruscello. Se un pensiero giunge alla tua mente notalo, poi mettilo in una bolla colorata e osservala mentre si allontana e vola via. Non potrà disturbare la tua quiete profonda. E continua così, coltivando questo stato d'animo...

Buona domenica!!!

Pensieri sparsi: sogniamo nuovi e dirompenti diritti, numero uno...


Bene, iniziamo a sognare questi nuovi dirompenti diritti…
Vorrei partire dallo stesso diritto da cui parte Paolo Barnard, il diritto al tempo per vivere.
Perché credo che sia uno dei diritti fondamentali per ognuno di noi, quello di avere il tempo da dedicare alla creazione della nostra vita, come espresso splendidamente da Silvano Agosti (vedete nella nostra sezione video).
Il tempo dopotutto è l’unico vero limite delle nostre esistenze, reale e ineluttabile. Non dovrebbe sembrar cosa strana allora ripartire il tempo che quotidianamente abbiamo a nostra disposizione, secondo una logica umana, no?
Ed è forse logico e a misura d’essere umano occupare 8, 9, 10 ore con il lavoro? Due o tre ore al giorno sarebbero una misura adeguata, un tempo ragionevole da dedicare all’attività lavorativa, lasciando il restante a disposizione per la cura di noi stessi, per esprimerci creativamente, per condividere il cibo, per il sonno e il riposo, per curarci dei nostri figli e dei nostri simili, per fare l’amore, per vivere…
Ecco allora un primo diritto che sogno: il diritto ad un orario di lavoro che non superi le tre ore!
Forse arriveremo a vedercelo riconosciuto per legge (complice la crisi economica…) ma nel frattempo, siamo veramente sicuri di non poter ridurre già ora il tempo che dedichiamo al lavoro?
Se è vero infatti che ci sono situazioni che sono molto difficili da modificare, è altrettanto vero che spesso questa ipotesi di ridimensionare lo spazio-tempo lavorativo a favore di uno spazio-tempo per NOI, incontra difficoltà più mentali, psicologiche, culturali che reali.
Il denaro, la prestazione, la professione, il prestigio lavorativo, son diventati misure del valore di un essere umano, dimenticando (Agosti docet ancora) che ogni donna e ogni uomo sono dei capolavori di inenarrabile valore soltanto per il fatto di essere vivi, qui e ora su questa Terra.
Insomma, come direbbe Totò, siamo uomini o lavoratori?

Pensieri sparsi: sognare (ma non solo) nuovi e dirompenti diritti!


Qualche tempo fa Paolo Barnard, sul suo sito, esortava tutti ad immaginare, sognare nuovi e dirompenti diritti per arrivare ad un nuovo Contratto Sociale, affinché potessero, magari fra molti anni, esser sanciti per legge.
Forse complice l’ennesima vergogna dei nostri politici, che stanno dando in pasto agli speculatori metà di tutte le spiagge della Sardegna (non è un modo di dire,leggete qui, è una delibera già approvata dalla Regione!!!), oggi mi sento ispirato nel rispondere all’appello di Barnard.
Dedicare a questa formulazione alcuni post, sarà per me un modo per tenere insieme sdegno e sogno, utopia sociale e realtà personale, consapevolezza della tragicità socio-politica attuale e coscienza delle possibilità che comunque ognuno di noi ha.
Iniziare a sognare i diritti che vorremmo ci fossero riconosciuti per legge diventa così una sorta di “modello ideale” (una tecnica della Psicosintesi di Roberto Assagioli), verso cui tendere e da includere progressivamente nelle nostre vite, con il benestare della politica, o senza…
Avete voglia di condividere con noi i vostri nuovi dirompenti diritti?

Pensieri sparsi: piccole meditazioni



Che bello poter dedicare ogni giorno un pò di tempo alla meditazione, a me piacciono molto anche le visualizzazioni così ve ne proporrò alcune tratte da un libro che ne raccoglie una lunga serie...L'autrice propone un percorso di ricerca interiore,fatto di piccoli passi, per riconnettersi con il proprio centro...il desiderio di ogni essere umano in fondo, in fondo lei ritiene sia proprio questo...come contraddirla e perchè non prenderci un pò più cura di noi...ogni momento è quello giusto per sperimentare!!
Il primo passo è "lasciar andare", non si può cominciare un lungo viaggio troppo appesantiti, perciò prima di tutto, adesso, abbassiamo le spalle. Sentivate che erano in tensione?...Che peso stavano sostenendo?...Cosa possiamo non portarci dietro in questa avventura?
Bene...passiamo alla prima visualizzazione che è un lungo rilassamento...se vi addormentate non preoccupatevi vuol dire che ha funzionato!!
Concedetevi una mezz'ora senza cellulari, campanelli, interruzioni di vario tipo...occhi chiusi, posizione di meditazione o supini...potete registrarvi la meditazione e ascoltarla oppure leggerla lentamente...trovate il modo che più vi si addice.

Il lago della Rosa
Immagina di passeggiare in un bel giardino di rose. Goditi il profumo così come la vista. Scegli la rosa che oggi puoi apprezzare di più: rosa pallido, pesca, gialla, bianca, rossa...quella che sceglierai sarà quella giusta per te.(Pausa)
Immaginati sdraiato in un luogo piacevole. Ai tuoi piedi c'è un laghetto del colore della rosa che hai scelto. Oggi il colore della tua rosa ha in sé le energie dell'amore. Permetti a queste energie di avvolgere i tuoi piedi, le tue dita, i talloni, le caviglie. Il colore può essere assorbito dai piedi e rilassare ossa, muscoli, tessuti, nervi, cellule.
Ora il colore sale su in tutto il tuo corpo, in ogni sua parte, lentamente e delicatamente.
Osserva il colore che si espande in tutti gli organi interni, uno dopo l'altro...Senti quanto è piacevole.
(Pausa)
Infine l'energia dell'amore raggiunge la sua vera destinazione, il tuo cuore. Immagina la rosa che batte nel tuo cuore e da lì delicatamente batte in tutto il tuo corpo. Sei sommerso d'amore, di cura.
Rilassati in questo bagno d'amore.

Pensieri sparsi: spazzolare gente, spazzolare...


Poco tempo fa un amico mi riportò il consiglio del suo dentista: "Dai retta a me, lascia perdere i dentifrici!".
Per me,che sono anni che metto in dubbio l'opportunità di usare il dentifricio, è stato un grande giorno, se iniziano a dirlo anche i dentisti,seppur confidenzialmente, allora l'intuizione era proprio giusta.
Quelli con il fluoro possono danneggiare pelle, ossa e reni, quelli anticarie possono essere cancerogeni, tutti contengono i tensioattivi, che possono irritare le mucose e causare perdite di sangue dalle gengive, o il Sodium Lauryl Sulphate, che potrebbe causare mutazioni e alterazioni del sistema riproduttivo,e così via...

Insomma!

I nostri nonni ne hanno fatto a meno per tutta la vita, usando solo lo spazzolino con acqua, acqua e sale, acqua aromatizzata, magari masticandosi una fogliolina di menta... Risparmiando soldi e garantendosi comunque denti sani e puliti. Perchè non dovremmo farlo noi?

Forse perchè ce lo sconsiglia una qualche associazione o ente, magari sponsorizzato dai produttori dei dentifrici?

L'uso del dentifricio è per me una delle tante abitudini quotidiane acquisite come ovvie, indiscusse, che in realtà sono più che discutibili. Abitudini che cerchiamo di inculcare anche ai nostri bambini, gli stessi bambini che fra poco tempo potranno trovare su internet le informazioni che invalideranno quelle stesse abitudini...
E che figura ci faremo?

Vi vengono in mente altre quotidiane ovvietà che potrebbero essere insensate?
Le volete condividere con noi?

Grazie!

Pensieri sparsi: le buone energie quotidiane





Qualche settimana fa avevo visto alcune classi delle elementari nel giardino che disegnavano sul muro della scuola, stavano preparando dei murales che adesso sono terminati...Così stamani mi sono avvicinata per osservarli e ho visto che i bambini sono stati guidati nella realizzazione, da Pina Monne, un'artista locale, che ha decorato con i murales anche vari paesini dei dintorni...che bello!
Sopra la lunga striscia di immagini corre una frase ispirativa riguardo all'importanza di coltivare i sogni più belli di pace, amore, libertà..così mentre guardavo i disegni pensavo che ogni giorno i bambini vedranno queste loro opere, magari spesso non ci faranno grande attenzione, magari qualche volta vi si soffermeranno, altre volte li guarderanno ricordando, altre ancora l'occhio vi si poserà di sfuggita, ma ogni volta vedranno quelle immagini e leggeranno quelle parole...Essendo belle parole, positive, creative, ho pensato che fortuna!
Penso alle scuole che ho frequentato in città dove sui muri c'erano parolacce insulti, o disegni di dubbio gusto o macchie di colore bianco per coprire qualche scritta di troppo, o niente solo il grigio del vecchio intonaco dell'austera scuola che magari era stata un ricovero per anziani altrettanto triste, purtroppo...
Invece, mi dico, come sarebbe bello se in tutte le scuole i ragazzi fossero invitati a contribuire all'abbellimento, magari sempre con l'aiuto di un'artista, cercando messaggi ispirativi che nutrano le energie più belle, che ci facciano nascere il sorriso sulle labbra, che stupiscano un passante, che rendano il luogo dove passiamo tante ore della nostra vita accogliente, allegro, lucente...come dicono le Upanishad "tutto è cibo" e la nostra mente e il nostro cuore sono affamati...scegliamo sempre come nutrirli!!

Pensieri sparsi: un anno sabbatico,e mezzo...


A Bosa ci capita sempre più spesso di conoscere persone da tutto il mondo...
E sempre più spesso ci fermiamo a riflettere su quanto sia ristretto,per alcuni versi, il modo italiano di vivere, di conoscere il mondo, di aprirsi alla vita e alle sue innumerevoli possibilità.
Per un inglese, un tedesco, un americano... è cosa normalissima uscire di casa dopo la scuola e girar il mondo per mesi e mesi. E' cosa diffusa lascire un lavoro, anche ben avviato, per sperimentare qualcosa di nuovo. E' cosa incredibilmente comune lavorare con zelo per un po', metter da parte soldi e partire per l'altro capo del mondo, da soli o con la famiglia.
Nel nostro piccolo abbiamo sperimentato il nostro anno sabbatico, anzi un anno e mezzo, passando dalla Scozia, alla Francia, alla Spagna, alla Sardegna...
E' incredibile come sia ricco il mondo, di cultura, di natura, di idee, di visioni!
L'Italia ha le sue bellezze in ogni campo,certo,ma quello che a volte manca è questa possibilità di rivoluzionare il proprio immaginario, di entrare in contatto con migliaia e migliaia di possibilità creative, di avere coscienza che c'è un mondo di cose da fare, di strade da intraprendere, di occasioni per esprimersi ed essere felici...
Ed è così bello sapere che questa cosa è alla portata di tutti!
Tre mesi, sei mesi, un anno della nostra vita da dedicare a noi!
Da dedicare al rivoluzionamento dei nostri orizzonti, a scoprire il mondo, a respirare aria nuova!
Non servono molti soldi (andate a vedere i nostri precedenti post sui modi economici di viaggiare), non serve il coraggio di cambiare da subito radicalmente vita, serve solo sedersi e dirsi e dirci che il mondo che abbiamo conosciuto fino ad adesso potrà ben fare a meno di noi per tre mesi, sei mesi, un anno...
Dopotutto chi sa quando il mondo dovrà per forza fare a meno di noi?
Allora scopriremo che il modo di pensare italiano, di concepire la scuola, la famiglia, il lavoro, il tempo libero, le relazioni ecc. ecc. è soltanto uno fra i tantissimi modi che ci sono sul nostro pianeta.
Siete curiosi di scoprire gli altri?

Pensieri sparsi: Coca antagonista!








Stamani mattina sono uscito in barca con un amico pescatore, l’alba era di una bellezza indescrivibile,il mare una immensa distesa morbida e accogliente.
Ma non voglio parlare di questo,quanto piuttosto di uno spot della Coca Cola che ho avuto modo di ascoltare sulla radio di bordo, fra un meteo e l’altro.
E’ quello della bambina Giulia, di Pisa…
Ha catturato la mia attenzione e, tornato a VillaVillaColle ne ho cercato il testo.

Giulia, e la Coca Cola, fanno con questo spot un vero e proprio inno alla decrescita!

Giulia preferisce andare in bici, e così fa diminuire il PIL evitando di spendere in automobili, benzina, assicurazioni, autoriparazioni ecc.
Giulia preferisce fare le vacanze dalla Nonna, e così fa diminuire il PIL, evitando di spendere in servizi alberghieri e turistici, ecc.
Giulia preferisce restare a casa a mangiare il ragù ed a giocare a carte invece che andare alla cena di gala, e così fa diminuire il PIL evitando di spendere nella ristorazione, nell’intrattenimento, nel business del tempo libero.

Insomma, altro che rilanciare la crescita per uscire dalla crisi, se tutti facciamo come Giulia il PIL andrà a farsi benedire!
Se pensiamo allo spot di qualche anno fa della Land Rover che ci esortava al “Buy something. Basta che compriate qualcosa. Perché, se per tornare a spendere aspettiamo tutti che la recessione sia dichiarata ufficialmente sconfitta, allora non finirà mai” ci sembra di essere approdati in un nuovo mondo.
Certo la Coca Cola propone come indissolubile e indispensabile l’accoppiata fra la felicità e la sua bibita, ma se il resto del messaggio dovesse far breccia nella testa di qualche ascoltatore/telespettatore, nell’informe massa dell’homo consumens, sarebbe davvero una bella sorpresa no?
E poi sarà bello poter dire che perfino la Coca Cola la pensa come noi…
Attendiamo adesso che la Coca Cola venga accusata di essere la prima multinazionale No Global!

Pensieri sparsi: Pronti al trasloco?



Il nostro caro Buscaglia, riporta un aneddoto relativo ad una sua visita al grande lago Tonle Sap in Cambogia. Sul lago la gente abita in palafitte che regolarmente, con l'arrivo dei monsoni, vengono spazzate via. Quando Buscaglia si offrì alla comunità locale per aiutarli a traslocare si rese conto che l'unica cosa che i cambogiani del lago avessero da traslocare erano loro stessi.
La natura aveva insegnato loro che era inutile possedere ed accumulare cose e che l'unica cosa importante di cui dovevano avere cura erano loro stessi.
Nei villaggi Navajos, come quello della foto, ogni famiglia aveva nella propria abitazione circa duecento oggetti, oggi una famiglia europea ne possiede almeno 10.000!
E noi cosa faremmo se i monsoni arrivassero dove abitiamo?
Cosa porteremmo via?
Possiamo portare via solo noi stessi.
Riuscire a sentire l'importanza della nostra persona, dalla quale tutto il resto deriva, cose, case, ambienti, frequentazioni, relazioni...
Come nella tragedia greca, quando di fronte all'oracolo che le dice: "Medea, che resta? Tutto è finito tutto è distrutto", Medea risponde : "Che resta? Resto io!"

Restiamo noi!!!

Pensieri sparsi: Severn Suzuki ai sudditi di Gaia


Forse la conoscete già, questo video risale infatti al 1992. All'epoca Severn Suzuki aveva dodici anni e riuscì a catturare l'attenzione dei delegati delle Nazioni Unite con questo suo discorso. Non so perchè, ma non riesco a non commuovermi ogni volta che lo guardo. La grinta di Severn, insieme alle sue parole così semplici e così tremendamente vere, ci mettono tutti di fronte alla triste realtà.
Siamo così lontani dalla nostra casa.
Siamo così inconsapevoli di quello che toccherà in eredità alle future generazioni.
Viviamo a prescindere da Gaia.
Ci siamo liberati da tutte le ideologie, filosofie, religioni e credenze e pensiamo di essere liberi...
Ma come dice il nostro amico Carl, noi non siamo liberi, siamo dei sudditi,dei sudditi di Gaia.
Riuscirà il nostro ego ad accettare questa sudditanza?

Grow old with me: buon non-compleanno Ilaria con...




Dal Diario di questa settimana di Silvano Agosti

"...ma quello che di Liev Khuleshov non dimenticherò è la scena cui involontariamente ho assistito il giorno in cui mi ha invitato a casa sua.
Giunto sul pianerottolo la porta era socchiusa e, poiché bussando nessuno veniva ad aprirla, l’ho aperta io e sono entrato nell’anticamera. Ho chiesto alcune volte “permesso, permesso”, ma la mia voce era sommersa da risate squillanti che provenivano da una camera, la cui porta era anche socchiusa. Mi sono avvicinato e ho visto Liev Khuleshov che giocava sul grande letto con la sua compagna, la protagonista di Dura Lex. Erano ambedue nudi, di quella nudità inerme che sanno avere solo i bambini e ridevano, ridevano e si rotolavano beatamente su quel grande letto scarlatto.
Ho provato un senso di beatitudine, quasi di estasi, di fronte a quelle due creature che apparivano come tenere colombe, capaci di sembrare sospinte in un volo vorticoso e armonico anche se prive di ali. Ma la mia emozione ha raggiunto il culmine quando, più tardi, tornando alla casa ho saputo la loro età.
Novantadue anni lui, soltanto novant’anni lei."

Buon non compleanno Ilaria, grow old with me...

...con musica!











Pensieri sparsi: i padri, i figli e... il resto del mondo!


Eccoli qua, padre e figlio, tutti e due con i capelli bianchi, con le loro fortunate carriere, con le loro vite vissute… Chissà se si trattano da persona a persona?

Mi frulla in testa una domanda in questi giorni: “Perché non trattiamo i nostri figli come persone, come tutte le altre persone?”

A una persona qualsiasi non imporremmo regole assurde, non mancheremmo di rispetto, non risponderemmo con sufficienza, non la interromperemmo nel bel mezzo di un discorso…
o almeno non lo faremmo con la costanza, frequenza e determinazione che usiamo con i nostri figli.
Semplicemente,non ci comportiamo con loro come se avessimo delle persone davanti a noi.
E quand’è che diventeranno persone per noi?
Forse mai? Forse neanche quando avranno i capelli bianchi come i nostri?
Con la scusa che dobbiamo educarli, smettiamo di esser persone noi stessi, ci mettiamo il travestimento da padre o da madre e finiamo per perdere di vista la cosa più importante:loro!
Saranno gli amici, le fidanzate, le mogli, i colleghi ad avere il privilegio di incontrare i nostri figli da pari a pari, da persona a persona?
Noi vogliamo davvero perdercelo?

lunedì 27 aprile 2009

Pensieri sparsi: VITA!!!


Mi è capitato di leggere una testimonianza di un disoccupato, il quale, riflettendo sul bisnonno contadino, sul nonno muratore e sul padre ferroviere, provava vergogna. "Non ho un'ora a cui svegliarmi, ma un tempo da riempire di niente...Il mio corpo è ben dritto, i miei polmoni pulti e nessun dolore affligge il mio corpo...Il mio viso è solcato da rughe e la fronte corrucciata in una tristezza profonda...Sono rughe di un pensiero costante. Non so cosa sono e cosa lascerò a mio figlio."
Senza entrare nel merito di emozioni e casi specifici, questa testimonianza, ci da un'idea di quanto poco valore attribuiamo a noi stessi e alla VITA.
Come dice Silvano Agosti, ognuno di noi è "un capolavoro il cui valore è inenarrabile. Non capisco perchè un quadro di Van Gogh deve valere sette miliardi e un essere umano due milioni e mezzo al mese bene che vada".
E invece se non abbiamo un lavoro, se non ricopriamo una qualche posizione, magari di successo, se non abbiamo qualche bene da lasciare ai nostri figli...
Ma noi,siamo un capolavoro, semplicemente esistendo!
Il mercato crolla, l'economia impazzisce, la società sta per esplodere, ma la VITA continua ad andare avanti e se "il mio corpo è ben dritto, i miei polmoni puliti e nessun dolore affligge il mio corpo" cavolini di bruxelles! quale altro tesoro cerchiamo?
Fermiamoci a rileggere le parole di questo giovane...
Non sa cosa lasciare a suo figlio, aricavolini di bruxelles!
Non pensiamo che sia sempre stato così,il lavoro,il denaro, l'economa di mercato... è tutta una roba recente, piuttosto europea. Nel mondo ci sono ancora oggi persone che lavorano poco, non hanno denaro, si basano sull'economia del dono e non su quella dello scambio e del profitto eppure sono molto più felici di noi!

Dio è morto, dirà qualcuno... ma io no!
E voi nemmeno...

Pensieri sparsi: Paolo Barnard


Paolo Barnard,un uomo che non conoscevo e che ho scoperto quasi contemporaneamente al suo ritiro dalla scena pubblica.
E’ in realtà molto conosciuto, giornalista, scrittore, autore di indagini e servizi televisivi di grandissimo spessore.
In questi giorni, dopo anni di tentativi e frustrazioni, lascia il campo (almeno quello mediaticamente e virtualmente visibile, la sua strada ovviamente continua…) demoralizzato dal Sistema e ancor di più dall’Antisistema (Grillo, Travaglio, Stella e… compagnia bella!).
Chi voglia approfondire le sue visioni e le sue motivazioni può farlo sul suo sito e grazie a questa intervista .

Per quanto ci riguarda, vorrei dedicarci queste sue parole:

“È terribile la disistima di cui siamo vittime. Dalla scuola -e ancor prima dalla famiglia- la nostra autostima esce distrutta. Ma perché non ci aiutiamo l’un l’altro ad amarci di più? Che non vuol dire andare in piazza. Vuol dire partire dal figlio, dalla moglie, da chi abbiamo vicino. Occorre incoraggiare le persone a sentirsi degne. Le persone sono bombe di potenzialità che si fanno piccole così. Tantissime persone si illuminano quando vedono che qualcuno li ascolta. Ma conosco pochissime persone che ascoltano qualcuno a prescindere. Occorre aiutare le persone a sentirsi amate, non dobbiamo fare altro. “

E’ per me incredibile trovare in quello che personalmente reputo un giornalista o meglio un “attivista informatore” formidabile, questa visione così semplice, così bella. Sono parole che fanno eco a quelle di Silvano Agosti. Sono parole che possono essere nostre. E’ questa la vera ed unica politica.
A tutte e tutti noi l’invito e l’augurio di praticarla, quotidianamente…

Pensieri sparsi: primo giorno di kayak...




Tira vento, ma c'è un bel sole, da qualche giorno era arrivato il kayak, ma pioveva...così oggi non abbiamo resistito...e via!
L'acqua è sempre freddina, ma Alfredo si è lanciato pagaiando nel golfetto e poi via verso il mare più aperto...io aspetto la calma piatta, perché con il vento non ci vado d'accordo. Sarà un piacere godersi le escursioni, pochi metri e si è già lontani dai rumori, solo il suono del mare, degli uccellini, o silenzio e brezzettina...magari ci si può anche godere il sole, lasciarsi un pò portare dalla corrente...
Per una gita più contemplativa meglio risalire il fiume, calmo e pacifico, ma vitale...con pesci che saltano fuori dall'acqua, martin pescatore che rifrullano da una canna di bambù all'altra, aironi in assetto di pesca...Sì, se la stagione non ci farà scherzetti...se a VillaVillaColle non risponde nessuno, sapete dove siamo!!!

Pensieri sparsi: Congiuntivite, rimedi di stagione




Con l'arrivo della primavera anche Elia, pur non soffrendo di allergie, risente dello "spolverio" di pollini dei tanti fiori che sbocciano e colorano la campagna...
Così, fin da piccolo, in questo periodo dell'anno gli è capitato di svegliarsi con gli occhietti gonfi, arrossati e "appiccicosi".
Il rimedio che ho trovato più efficace è l'infuso di piantaggine da utilizzare per il lavaggio degli occhi e per fare degli impacchi.
La piantaggine è un'erba spontanea che cresce davvero ovunque. L'avrete certo notata anche lungo i bordi delle strade (anche se da lì è meglio non raccoglierla!), ha proprietà antinfiammatorie, emollienti e antipruriginose.
Le foglie si raccolgono da Giugno ad Agosto per poterle essiccare all’ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela.
Il procedimento per preparare il rimedio è molto semplice:
un mazzo,(20 foglie ca.) di piantaggine (meglio se fresca, altrimenti un cucchiaio di foglie secche)
2 tazze d'acqua
Fate bollire l'acqua e poi a fuoco spento aggiungete le foglie tagliuzzate.
Coprire e lasciate riposare per 20 minuti.
Filtrare e, se è già tiepida, fare impacchi sugli occhi e sciacquarli con la restante "pozione".
Ripetere possibilmente almeno 3 volte al giorno e i vostri occhi torneranno a brillare!!

Pensieri sparsi: Evviva i pesciolini!



Ieri è stata una splendida giornata di sole, finalmente abbiamo potuto di nuovo lavorare nella nostra terrazzina, che era un piacere!! Dovevamo montare dei piccoli specchi per una maestra che andrà in pensione e li donerà ai suoi alunni...un pensiero davvero carino, visto che di solito accade il contrario.
Così è stato molto divertente preparare la cima per appenderli, scegliere i vari pesciolini che avevamo cotto, smaltato e cotto ancora, che sono tutti diversi per forma e colore...poi abbiamo scritto un piccolo bigliettino in cui raccontiamo la storia di questi buffi pesciolini, alla fine quando erano tutti pronti, osservando gli specchietti tutti insieme ci sono sembrati così allegri, luminosi che volevamo farli vedere a tutti...vi facciamo leggere anche la letterina che uniamo ad ogni specchio...cosa ci si può fare prendeteci così!!!

Ognuno di questi pesciolini è fatto a mano, partendo da delle palline di una terra che si chiama argilla.
Dopo aver trasformato ogni pallina in un pesciolino, dobbiamo aspettare tanti giorni perché l’argilla possa asciugarsi…
Poi lo dipingiamo con i colori che si chiamano smalti, per ben 3 volte e aspettiamo ancora qualche giorno che asciughino di nuovo…
Sono così pronti per essere cotti in un forno che diventa caldissimo, restandoci per un giorno e una notte…
Apriamo il forno ed ecco i pesciolini colorati, pronti per trovare il loro posto sul vostro piccolo specchio di legno…
Insomma, sono dei piccoli pesciolini ma hanno già fatto un bel po’ di strada…proprio come voi!
E allora, continuate a camminare, a imparare, a crescere e a nuotare tutti insieme,in questa vita colorata!!!

Pensieri sparsi: Buona Pasqua piccolini!!!


Buona Pasqua piccoline e piccolini!
Questo post è dedicato ai nostri figli. In un giorno simbolico di morte e rinascita,ci piace condividere con voi una recente acquisizione liberante che riguarda la "morte" della scuola e la "rinascita" dell'educazione.
Ci siamo imbattuti in questo blog: la casa nella prateria. E di colpo, leggendo le parole di Claudia, è entrata in casa nostra una ventata di libertà!
Come molte e molti di voi, pensiamo, siamo sempre più preoccupati dello stato comatoso in cui versa la scuola italiana e del tipo di giovani adulti che partorisce con dolore dopo decenni di gestazione.
Gli appelli allarmati giungono ormai da troppe parti perchè possano restare ignorati.
Nostro figlio è in prima elementare e noi, nonostante il suo buon umore e la sua contentezza nell'andare a scuola, abbiamo iniziato seriamente ad interrogarci sul da farsi,se non ora in un prossimo futuro...
Quando si pensa a delle alternative alla scuola pubblica, però, ci scontriamo sempre con difficoltà relative ai costi per le scuole private "alternative" o meno, a quali programmi illuminati proporre, a quale tipo di bambini e genitori potrebbe coinvolgere, a quali sistemi filosofici rifarsi ecc. ecc.
Beh, Claudia,con la sua Casa nella Prateria, ci ha introdotto al concetto di Unschooling, la Non Scuola!
Che bellezza, che libertà, che Fiducia!
"John Holt definisce l'unschooling (del quale è partigiano) come "lasciare ai bambini tanta libertà nell'apprendimento quanto i genitori possono sopportare".

Ora sappiamo che, se Elia vorrà, la sua educazione si baserà su questo: Vivere!

Allora dedichiamo a tutti voi ed ai vostri piccolini una Buona Pasqua, che porti con sé la rinascita del gusto di apprendere, di vivere imparando, di amare la Vita!!!

Pensieri sparsi: Meraviglioso!

Lo abbiamo scoperto grazie ad Enrico e Patrizia,da Londra. Gregory Colbert è un fotografo capace di pura magia, queste sue immagini lasciano senza parole e pieni di nostalgia...


giovedì 9 aprile 2009

Pensieri sparsi: l'Agricoltura della Felicità


Molti non lo sanno e quelli che lo sanno, spesso se ne dimenticano. Ma esiste un’agricoltura della felicità, un’agricoltura che collabora con la terra invece di distruggerne la fertilità, un’agricoltura che è a misura d’uomo e della sua schiena, un’agricoltura così semplice da sembrare impossibile. Stiamo parlando dell’agricoltura Sinergica di Emilia Hazelip, una traduzione in termini mediterranei dell’agricoltura naturale del giapponese Fukuoka.
E pensiamo in particolare all’orto sinergico. In questi giorni stiamo ipotizzando di ripartire con un orticello sinergico per VillaVillaColle e ci stupiamo di come sia poco praticata questa orticoltura benedetta, dove non si zappa la terra (si non si zappa!), non si usano pesticidi o anticrittogamici, neanche quelli naturali e neppure si aggiunge letame o compost! Un’orticoltura che si basa, appunto, sulle meravigliose sinergie presenti in natura, sulla naturale fertilità del suolo, sulla FIDUCIA nei processi di Madre Terra.
Insomma anche negli ambienti “alternativi” e biologici, quando si accenna all’agricoltura sinergica sono tanti i nasi che si storgono. Eppure funziona! Provare per credere…
Speriamo di poter presto mostrarvi qualche immagine da VillaVillaColle, per il momento chi volesse approfondire può visitare questo indirizzo: www.agricolturasinergica.it
Buon orto e felice schiena a tutti!

Pensieri sparsi: Piccoli passi verso un'economia del Dono


Rieccoci a voi, con una novità bosana, “L’Eco del Villaggio”. E’ un bollettino settimanale dove trovano spazio solo ed esclusivamente offerte e richieste gratuite. Sembra una Banca del Tempo, ma in realtà è un poco differente: non contabilizziamo niente, né le ore né i beni scambiati, non c’è bisogno di iscriversi, né di pagare alcunché, c’è solo bisogno di FIDUCIA. Insomma è un modo per sperimentare e promuovere l’Economia del Dono all’interno di una comunità, speriamo sempre più vasta. Perché non ci date un’occhiata, magari ci dite cosa ne pensate e perché no, provate ad avviare il vostro bollettino di quartiere, di paese, di città?